Search for contacts, projects,
courses and publications

History of literary genres

People

Gallinaro I.

Course director

Description

Dal riso al pianto. Comico e tragico nell’Orlando Furioso e nella Gerusalemme Liberata
L’ambiguità, l’errore, lo scambio di persona, che costituiscono una delle cerniere del poema epico, portano sempre a una fatale presa di coscienza, ma mentre nell’Orlando Furioso (di cui quest’anno ricorre il cinquecentesimo anniversario della prima edizione) la reazione è multiforme, come molteplici sono i cuori degli uomini, e comprende anche la risata liberatoria, su se stessi e sul mondo, nella Gerusalemme Liberata sono possibili solo il silenzio e la pietrificazione dell’anima. Il celebre «La vide, la conobbe e restò senza / e voce e moto» di Tancredi di fronte alla consapevolezza di aver ucciso la donna che amava è perfettamente speculare al silenzio immobile di Rinaldo («restò per poco / spazio confuso e senza e moto e voce»), improvvisamente consapevole che l’amore è colpa e vergogna.
Di fronte alla presa di coscienza che l’amore è gioco ingannevole e vano, che il tradimento e l’ambiguità sono la trama indelebile del mondo, la fissità nell’Orlando Furioso dura un istante di stupore e meraviglia, per spalancarsi in una risata che sembra comprendere lo scherzo immenso della vita e farsene gioco a sua volta: «Il re e Iocondo si guardaro in viso / di maraviglia e di stupor confusi [...]. / Poi scoppiaro ugualmente in tanto riso, / che con la bocca aperta e gli occhi chiusi, / potendo a pena il fiato aver del petto / a dietro si lasciar cader sul letto».

Modalità d'esame
Orale in sessione

Bibliografia
Verrà pubblicata nel corso dell'estate 2016

Education