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Dupuigrenet Desroussilles F.

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Storia delle passioni: ridere e piangere

Il corso analizzerà il contesto sociale dei generi letterari di tragico e comico durante il basso Medioevo e la prima età moderna attraverso una sintesi dei numerosi studi storici prodotti negli ultimi anni attorno alle emozioni e alla loro espressione nel pianto e nel riso.

Partendo da Umberto Eco nel Nome della rosa (1980) si esaminerà l’esegesi che teologi e scrittori cristiani hanno proposto dei passi evangelici per dimostrare che Gesù non approvava il riso. Gli autori delle regole monastiche come i giansenisti del Seicento e del Settecento davano molta importanza al rifiuto del riso nell’imitazione di Cristo, contrariamente ad un’altra tradizione cristiana, che distingueva il riso buono da quello cattivo, e, con san Francesco, esaltava il riso buono come un’anticipazione della felicità paradisiaca. Queste tradizioni cristiane si univano alle teorie antiche del riso e del pianto e alla tradizionale iconografia di Democrito, il filosofo che ride, ed Eraclito, quello che piange.

Saranno commentati cinque autori, in un arco cronologico che va dal Trecento al Seicento [*]:

  • Petrarca: una scelta di testi del canzoniere dove “de' passati miei danni piango e rido” (67, e17, 42, 123,126, 149, 159, 249, 267, 348)
  • Il filosofo neoplatonico Marsilio Ficino: la lettera del 1480 a Lorenzo di Medici in cui l’uomo di bell’aspetto è definito come gratiose ridentem
  • L’umanista Erasmo che sostenne una controversia nel 1499 sul significato delle lacrime di Cristo al momento della crocefissione, e dedicò un capitolo al riso nel suo De civilitate morum puerilium (1530), il trattato delle buone maniere più influente del Cinquecento
  • Gli scrittori francesi Rabelais: i passi del capitolo XVII del Quarto libro (1552) su personaggi antichi letteralmente morti dalle risate davanti a spettacoli imprevisti.
  • e Blaise Pascal: la X Lettera provinciale (1657) sul giusto uso del riso contro i vanitosi.

Dopo un panorama dell’iconografia cristiana delle emozioni indagata attraverso le rappresentazioni della Vergine, il corso si concluderà con l’ascolto e l’analisi dell’oratorio del compositore veneziano Benedetto Marcello Il pianto e il riso delle quattro stagioni dell’anno per la morte, esultazione e coronazione di Maria Assunta in Cielo, composto nel 1731 su testi dei poeti contemporanei Pietro Metastasio e Apostolo Zeno.

Modalità d'esame

 

Bibliografia di riferimento

Georges Minois, Storia del riso e della derisione, Bari: Dedalo, 2004 (1a ed. francese 2000)

Tom Lutz, Storia delle lacrime (1° ed. americana 1999), Milano: Feltrinelli, 2002

Bibliografia di approfondimento

Piero Camporesi, Le officine dei sensi. Il corpo, il cibo, i vegetali. La cosmografia interiore dell'uomo, Milano : Garzanti, 2009 (1a ed. 1985)

James Elkins, Dipinti e lacrime. Storie di gente che ha pianto davanti a un quadro, Milano: Mondadori, 2009 (1a ed. americana 2001)

Anna Fontes Baratto, ed. De qui, de quoi se moque-t-on. Rire et derision à la renaissance, Paris: Presses de la Sorbonne Nouvelle, 2004 (“Cahiers de la Renaissance italienne”, n. 5)

Piroska Nagy-Zombory, Le don des larmes au Moyen Age, Paris: Albin Michel, 2000

Barbara Rosenwein, Generations of Feeling: A History of Emotions, 600-1700, Cambridge: Cambridge University Press, 2015

Michael Screech, Laughter at the foot of the cross, Chicago: The University of Chicago Press, 1998

[*] I testi di Ficino, Erasmo, Rabelais e Pascal saranno forniti in traduzione italiana

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