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Ermeneutica e storia della critica

Persone

Jori G.

Docente titolare del corso

Descrizione

Immagini del riso nell’ermeneutica letteraria di secondo Novecento

Il tema del «riso» si inscrive nell’ermeneutica e nella storiografia letteraria italiana sin dalla sua ‘fondazione’ ottocentesca, nella Storia della letteratura italiana (1870-’71) di Francesco De Sanctis: «il comico ha già nel Boccaccio il suo grande poeta. È il riso della nuova generazione, che fa la parodia del passato ne’ suoi diversi aspetti, religioso, etico, dottrinale, in novelle, capitoli e commedie […]. Il riso del Boccaccio morì sulle labbra di Pietro Aretino». E come principio ermeneutico esso ha attraversato, con diverse occorrenze e modulazioni, che il corso si incarica di studiare, la critica letteraria sino al secondo Novecento, da Bachtin, L’opera di Rabelais e la cultura popolare. Riso, carnevale e festa nella tradizione medievale e rinascimentale (1965; tr. it. ’79) a Furio Jesi: «Nonostante il riso nullificatore degli dei che Kerény studiò così acutamente nella sua Antike Religion, una costante della religione greca fu la facoltà di raffigurare gli dèi; e cioè la caratteristica essenziale di quella religione fu l’esperienza della paradossale simultaneità del volto e del riso divini, dell’effigie e del nulla» (Letteratura e mito, 1968). Come aveva osservato, nel secolo di De Sanctis, Charles Baudelaire: «Le Sage ne rit qu’en tremblant» (De l’essence du rire, 1855).

Modalità d’esame
Esame orale in sessione

Bibliografia

I materiali di riferimento saranno resi disponibili sulla piattaforma.

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