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Letteratura del Rinascimento

Persone

Prandi S.

Docente titolare del corso

Descrizione

Letteratura del Rinascimento
La frontiera del «vario stile»: il petrarchismo plurale del Cinquecento
L’eredità del Canzoniere del Petrarca trova nel Cinquecento la sua più vistosa affermazione: sia attraverso i commenti, che tentano una ricostruzione biografica incentrata sul “romanzo amoroso” di Laura, sia attraverso le numerose edizioni corredate da rimari e altri apparati, sia attraverso la ripresa e la riscrittura del codice lirico petrarchesco che raggiunge, nel caso delle Rime di Pietro Bembo, un massimo di fedeltà normativa. Il Cinquecento, tuttavia, è soprattutto la stagione di un’intensa sperimentazione lirica in cui l’archetipo petrarchesco viene profondamente rielaborato e giunge ad esiti di estrema originalità. Tale sarà il caso della lirica femminile (Gaspara Stampa e Veronica Franco), in cui prende corpo la consapevolezza del ruolo intellettuale della donna; della straordinaria esperienza poetica di Michelangelo Buonarroti, in cui si fondono ragioni letterarie, artistiche, filosofiche e religiose; infine della poesia di Giovanni Della Casa e Torquato Tasso, che dissolvono definitivamente la forma chiusa del libro di poesia e allargano i confini e il profilo stilistico del genere lirico. Il seminario si soffermerà sugli autori summenzionati, consentendo così di tracciare una sintetica panoramica della storia della lirica cinquecentesca.

Modalità di verifica
Terrà conto sia della relazione orale, sia di quella scritta, sia della partecipazione alla discussione. Nelle prime due si valuterà la correttezza grammaticale il rispetto delle norme citazionali e grafiche, la proprietà di registro, la coerenza argomentativa, il grado di approfondimento interpretativo. Non è dunque previsto un esame orale in appello separato.

Bibliografia

Saggi obbligatori
S. Jossa – S. Mammana, Petrarchismo e petrarchismi. Forme, ideologia, identità di un sistema, in Nel libro di Laura, Basel, Schwabe, 2004, pp. 91-115; F. Tomasi, Osservazioni sul libro di poesia nel secondo Cinquecento (1560-1602), in Canzonieri in transito: lasciti petrarcheschi e nuovi archetipi letterari tra Cinque e Seicento, a cura di A. Metlica e F. Tomasi, Milano – Udine, Mimesis, 2015; N. Cannata, La percezione del Canzoniere come opera unitaria fino al Cinquecento, in L'io lirico: Francesco Petrarca. Radiografia dei Rerum vulgarium fragmenta, a cura di G. Desideri, A. Landolfi, S. Marinetti, in «Critica del testo», 1, 2003, pp. 155-176.

Saggi e testi consigliati
Petrarca e il petrarchismo: un'ideologia della letteratura, a cura di M. Guglielminetti, Alessandria, Edizioni dell'Orso, 1994; S. Carrai, L' usignolo di Bembo: un'idea della lirica italiana del Rinascimento, Roma, Carocci, 2006; Il petrarchismo: un modello di poesia per l'Europa, a cura di L. Chines e R. Gigliucci, Roma, Bulzoni, 2007; A. Afribo, Petrarca e petrarchismo: capitoli di lingua, stile e metrica, Roma, Carocci, 2009; G. Forni, Pluralità del petrarchismo, Pisa, Pacini, 2011; Lirici europei del Cinquecento: ripensando la poesia del Petrarca, a cura di G.M. Anselmi et al., Milano, BUR, 2004.

Disposizioni generali relative agli adempimenti per la frequentazione del seminario
Il seminario si divide in due parti: una introduttiva a carattere propedeutico, costituita da lezioni del docente (di solito tre o quattro), e una seconda costituita da una serie di incontri seminariali (da otto a dieci) nei quali gli studenti presenteranno e commenteranno alcuni testi; per ogni opera sarà assegnato uno o più saggi di accompagnamento.
Compito degli studenti che partecipano alle sedute del seminario è non soltanto quello di scegliere i propri testi tra quelli proposti e organizzare la relazione, ma di partecipare attivamente alla discussione di tutte le sedute; per questo motivo è obbligatoria la lettura, oltre che dei testi commentati, anche del / dei saggi di accompagnamento relativi ad ogni incontro. Eccetto fondate e certificate motivazioni un numero di assenze superiori a tre renderà impossibile la valutazione del seminario. Gli studenti invieranno una e-mail al docente prima di ogni relazione (esclusi ovviamente coloro che devono fare la presentazione orale) con le loro osservazioni critiche perché si crei una concreta base di discussione; la mail, non più lunga di due pagine, dovrà contenere osservazioni interpretative ed eventuali domande (non banali), ma non riassunti del contenuto del testo.
La durata della relazione orale dovrà oscillare tra un minimo di 45 e un massimo di 60 minuti; il docente, salvo casi particolari, farà le sue osservazioni integrative e di commento alla fine di essa. Il docente si rende peraltro disponibile ad incontrare gli studenti che ne faranno domanda per l'allestimento della relazione.
Ciascuno studente porterà con sé all'incontro le osservazioni in precedenza spedite al docente: la discussione generale dovrà essere avviata dopo le osservazioni del docente.
Ogni coppia o gruppo che gestisce gli incontri presentando la propria relazione dovrà stendere una relazione almeno di una quindicina di pagine di carattere discorsivo e non schematico, riassuntiva della relazione esposta oralmente e del dibattito successivo. Nell'indice dovranno essere chiaramente indicati gli autori dei singoli capitoli e parti. Anche in questo caso il docente è disponibile a rispondere a domande o dubbi e a fornire suggerimenti di metodo e di sostanza. Per la redazione del testo si rimanda alle direttive esposte nella Ratio bene docendi.
La relazione potrà essere consegnata entro l'inizio del semestre successivo a quello in cui si tiene il seminario. Il ritardo tollerato sarà di quindici giorni, trascorsi i quali il seminario verrà considerato non superato.

Valutazione
Risulterà da una media che tiene conto sia della relazione orale, sia di quella scritta, sia della partecipazione alla discussione. Nelle prime due si valuterà la correttezza grammaticale il rispetto delle norme citazionali e grafiche, la proprietà di registro, la coerenza argomentativa, il grado di approfondimento interpretativo.

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