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Economics of the non-profit sector

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Crivelli L.

Course director

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L’economia non è solo una “scienza triste”, come fu definita nell’ottocento da Thomas Carlyle, una disciplina che studia con rigore scientifico i comportamenti di agenti mossi dal lucro e da motivazioni autointeressate. La scienza economica sa anche essere utile alla risoluzione di problemi reali, può creare prosperità e contribuire a rendere il mondo un posto migliore, a patto di sapersi emancipare da riduzionismi antropologici e da preconcetti ideologici. L’economia e i mercati fioriscono quando è garantita la bio-diversità nelle motivazioni degli agenti economici e nei modelli organizzativi. Accanto alla ricerca del profitto, convivono nell’essere umano altre motivazioni. Lo si intuisce, come scriveva lo stesso Schumpeter a proposito dell’imprenditore, “dalla gioia di creare e da un’eccedenza di energia che lo spingono a cambiare per amore del mutare e dell’osare”. In questo corso si analizzerà il ruolo di organizzazioni senza scopo di lucro e di imprenditori a movente ideale, con particolare riferimento alla produzione di servizi di pubblica utilità, alla tutela dei beni comuni, all’innovazione sociale, a modelli di economia sostenibile e alle più svariate forme di imprenditorialità sociale e civile. Le domande affrontate dal corso sono: (1) Si può misurare il benessere e la creazione di valore economico in modo alternativo al PIL? (2) Quali lenti occorre inforcare per poter fare “una buona economia per tempi difficili” e imparare a “pensare da economisti del XXI secolo”? (3) Che ruolo affidare alle istituzioni non-profit nell’offerta di servizi di pubblica utilità? (4) Quali sono i vantaggi e gli svantaggi di forme istituzionali il cui obiettivo non è la massimizzazione dei profitti? (5) Come coniugare competizione e partnership sociale, mercato e società civile?

Per rispondere a queste domande il corso è strutturato attorno ai seguenti argomenti:

Parte I Premesse antropologiche per l’analisi del settore non profit

1. Felicità e benessere

2. Le premesse antropologiche dell’economia civile: homo oeconomicus versus homo reciprocans

Parte II Teoria e prassi delle organizzazioni non profit (ONP)

3. Tassonomia delle organizzazioni non profit e panoramica delle teorie che le descrivono

4. Performance e incentivi nel settore non profit

Parte III Alcune forme di economia sociale e civile

5. Le imprese sociali e il social business

6. L’economia della ciambella, inclusiva e rigenerativa “by design”

Parte IV Sessione seminariale

7. Presentazione da parte degli studenti di un articolo su tematiche.

 

Bibliografia principale (monografie)

  1. Anheier, H.K. (2005), Nonprofit Organizations. Theory, management, policy. London: Routledge.
  2. Axelrod (1985), Giochi di reciprocità. L’insorgenza della cooperazione, Milano: Feltrinelli.
  3. Banerjee, A. e E. Duflo (2020), Una buona economia per tempi difficili, Bari-Roma: Laterza.
  4. Borzaga, C. e J. Defourny (a cura di) (2001). The Emergence of Social Enterprises, Routledge, Londra.
  5. Bruni, L. (2018). La pubblica felicità. Economia civile e political economy a confronto. Milano: Vita e Pensiero.
  6. Bruni, L. e S. Zamagni (a cura di) (2009), Dizionario di economia civile, Roma: Città Nuova.
  7. Bruni, L. (2006), Reciprocità. Dinamiche di cooperazione, economia e società civile, Milano: Mondadori.
  8. Frank, R. (2016), Success and Luck. Good Fortune and the Myth of Meritocracy, Princeton-Oxford: Princeton University Press.
  9. Heinrich, J., R. Boyd, S. Bowles, C. Camerer, E. Fehr and H. Gintis (eds) (2004), Foundations of Human Sociality. Economic Experiments and Ethnographic Evidence from Fifteen Small-Scale Societies, Oxford: Oxford University Press.
  10. Mazzucato, M. (2021), Missione Economia. Una guida per cambiare il capitalismo. Bari-Roma: Laterza
  11. Mazzucato, M. (2019), Il valore di tutto. Bari-Roma: Laterza
  12. Osborne, S.P. (2008). The Third Sector in Europe. Prospects and challenges. London: Routledge.
  13. Raworth, K. (2017), L’economia della ciambella. Sette mosse per pensare come un economista del XXI secolo. Milano: Edizioni Ambiente.
  14. Weisbrod, B. A. (1991), The Nonprofit Economy, Cambridge: Harvard University Press.
  15. Weisbrod, B. (a cura di) (1998), To profit or not to profit: the commercial transformation of the nonprofit sector, New York: Cambridge University Press.
  16. Yunus, M. (2010), Si può fare. Feltrinelli, Milano.
  17. Zamagni, S. (a cura di) (2011), Libro bianco sul Terzo Settore. Bologna: Il Mulino.

Bibliografia di approfondimento

  1. Andreoni, A., V. Pelligra (2009). Microfinanza. Dare credito alle relazioni, Bologna: Mulino.
  2. Bartolini, S. (2010), Manifesto per la felicità, Roma: Donzelli Editore Editore.
  3. Becchetti, L. (2009), Oltre l’homo oeconomicus, Roma: Città Nuova.
  4. Becchetti, L. (2008), Il microcredito, Bologna: Mulino
  5. Becchetti, L. e M. Costantino (2006), Il commercio equo e solidale alla prova dei fatti, Milano: Bruno Mondadori
  6. Bruni, L. (2018). Capitalismo infelice. Vita umana e religione del profitto. Firenze: Giunti Editore.
  7. Bruni, L. (2009), Impresa civile. Una via italiana all’economia di mercato. EGEA, Milano, 2009.
  8. Bruni, L. e P.L. Porta (2007) (eds), Economics and Happiness. Framing the Analysis, Oxford University Press.
  9. Bruni, L. (2006), Civil Happiness, London: Routledge.
  10. Frey, B.S. (2008), Happiness: A Revolution in Economics, Cambridge, MA and London: MIT Press.
  11. Giovannini, E. (2018), L’utopia sostenibile. Bari-Roma: Laterza.
  12. Kolm, S. (2008), Reciprocity. Cambridge: Cambridge University Press
  13. Laville, J-L. e M. La Rosa (a cura di) (2009). Impresa sociale e capitalismo contemporaneo. Roma: Sapere 2000 edizioni multimediali.
  14. Layard, R. (2005), Felicità. La nuova scienza del benessere comune. Rizzoli.
  15. OECD (2003), The Non-profit Sector in a Changing Economy.
  16. Tirole, J. (2017). Economia del bene comune. Milano: Mondadori.
  17. Yunus, M. (2008). Un mondo senza povertà, Feltrinelli, Milano.

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