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Renaissance Literature

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Prandi S.

Course director

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Il senso della morte e l’amore della vita nella letteratura rinascimentale

«La vita umana non si può dir viva // ché solo un punto è nel presente, / e nel futur non è ed anco è 'ncerta, / e del passato in lei non è nïente»: così scriveva Federico Frezzi ai primi del XV secolo, interpretando un comune sentimento di caducità della vita umana. Eppure il Rinascimento, a partire da quello stesso senso di precarietà, celebrerà la vita in tutte le sue forme, esaltando anche quel piacere che in epoche precedenti non era mai disgiunto dalla consapevolezza del peccato; così, infatti, intonerà il canto di Lorenzo de’ Medici: «chi vuol esser lieto sia: / di doman non c’è certezza». Il seminario, a partire dal celebre volume di Alberto Tenenti del 1957 che ne suggerisce l'intitolazione, intende far luce, attraverso l’interpretazione di una serie di testi dell’Umanesimo e del primo Rinascimento, sulla natura bifronte di questa ricca stagione culturale, che vide l’Italia come avamposto della cultura letteraria e filosofica europea. Si mostrerà, dunque, la reciproca interdipendenza di “arti del ben morire” e “arti del ben vivere”, all'interno della categoria culturale complessiva della vita come opera d'arte tratteggiata dal Burckhardt. Un percorso che attraverserà più generi letterari, dalla prosa trattatistica alla novella alla lirica al poema, senza tralasciare le letture iconografiche di tale avvincente contesa tra Quaresima e Carnevale.

Modalità d'esame

Seminario

Bibliografia
A. Tenenti, Il senso della morte e l'amore della vita nel Rinascimento [1957], Torino, Einaudi, 1989;
Ph. Ariès, L'uomo e la morte dal Medioevo a oggi, Roma - Bari, Laterza, 1989;
M. Vovelle, La morte e l'Occidente. Dal 1300 ai giorni nostri, Roma - Bari, Laterza, 1993.

I saggi relativi ai singoli testi del seminario saranno caricati in PDF nella piattaforma iCorsi.

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