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Contemporary History

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Lorenzetti L.

Course director

Signori E.

Course director

Description

Modulo prof.ssa Signori

 

Contenuti:

Esuli, profughi, rifugiati: il fenomeno dell’emigrazione politica e/o forzata nella storia d’Italia (secc. XIX-XX).

L’esilio volontario come forma di dissenso politico, la fuga da contesti di persecuzione, di guerra, di occupazione militare sono scelte che caratterizzano momenti nodali della storia italiana, dal Risorgimento alla crisi di fine secolo, dall’avvento della dittatura fascista alla svolta del razzismo antiebraico fino alla seconda guerra mondiale e oltre. Ripercorre tali vicende e problematiche significa anche ripensare da un punto visuale suggestivo la storia dell’Italia e dell’Europa dalla fine dell’Ottocento a tutto il Novecento.

Il corso analizza questa casistica storica, che si proietta in una dimensione europea e transatlantica, mettendo a fuoco e comparando percorsi individuali e collettivi, esperienze di progettualità politica e di dissenso antifascista, diaspora ebraica e catastrofe bellica. La fuga oltre le frontiere del paese d’origine si configura come lo specchio dei momenti di lacerazione profonda della società italiana e delle sue istituzioni, ma consente anche di valutare nei contesti d’arrivo, come la Svizzera, la Francia o gli Stati Uniti, le politiche di accoglienza, integrazione o rigetto. In tale prospettiva, si considereranno fonti documentarie di varia origine e carattere -  istituzionali, giornalistiche, letterarie, soggettive e memorialistiche – e si discuteranno gli orientamenti della storiografia specifica.

 

Obiettivi didattici

Il corso mira a una conoscenza critica del passato, attraverso l’analisi di fonti primarie e secondarie e la riflessione su differenti paradigmi interpretativi. Consapevolezza dei problemi di metodo e padronanza del lessico storico specifico sono altresì elementi qualificanti del percorso formativo 


Modalità didattiche

Il corso prevede lezioni frontali, discussioni sui materiali pubblicati sulla piattaforma didattica, seminari di approfondimento con presentazioni curate dagli studenti, facoltative.

 

Modalità di valutazione

L’esame finale è scritto ed è costituito da quesiti a risposta aperta sulle tematiche del corso. Non sono previste prove in itinere.

La valutazione dello scritto tiene conto dell’esaustività e maturità critica delle risposte, nonché dell’uso di un lessico storico adeguato.

 

Bibliografia e programma d'esame:

Il programma d’esame verte sull’insieme dei temi e delle fonti che verranno proposte durante le lezioni e pubblicate sulla piattaforma ICorsi e in particolare sui  seguenti saggi:

  • Patrizia Audenino, Antonio Bechelloni, Esilio politico fra Otto e Novecento, in Migrazioni, Storia d’Italia, Annali 24, Torino, Einaudi 2009, pp. 343-369
  • Mauro Cerutti, La Svizzera di fronte al fuoriuscitismo in Svizzera e Italia negli anni Trenta,Locarno,Dadò 1993, pp.55-72
  • Mario Toscano, L’emigrazione ebraica italiana dopo il 1938, in Ebraismo e antisemitismo in Italia. Dal 1848 alla guerra dei sei giorni, Milano, Franco Angeli, 2003, pp.185-207

Ulteriori riferimenti bibliografici, per approfondimenti e letture propedeutiche:

  • Aldo Garosci, Storia dei fuorusciti , Bari : G. Laterza e Figli, 1953
  • Simona Colarizi, L'Italia antifascista dal 1922 al 1940. La lotta dei protagonisti, 2 voll. Roma-Bari 1976;
  • Svizzera e Italia negli anni Trenta,Locarno,Dadò 1993;
  • La Svizzera e la lotta al nazifascismo 1943-1945, a cura di Carazzetti e Huber, Locarno 1998,
  • Santi Fedele, Il retaggio dell'esilio, Rubbettino, Messina 2000;
  • Gaetano Salvemini, Dai ricordi di un fuoruscito, Torino, Bollati Boringhieri, 2002
  • Patrizia Gabrielli, Col freddo nel cuore: uomini e donne nell'emigrazione antifascista, Roma, Donzelli, 2004;
  • Giovanni Gozzini , Le migrazioni di ieri e di oggi : una storia comparata , Milano : B. Mondadori,2005;
  • Giorgio Amendola, Una scelta di vita, Milano, Rizzoli, 2006;
  • Elena Dundovich, Francesca Gori, Italiani nei lager di Stalin, Roma,Bari, Laterza, 2006
  • Daniele Ceschin, Gli esuli di Caporetto: i profughi in Italia durante la Grande guerra, GLF editori Laterza, 2006
  • Naufraghi della pace: il 1945, i profughi e le memorie divise d'Europaa cura di Guido Crainz, Raoul Pupo, Silvia Salvatici , Roma, Donzelli, 2008
  • Mimmo Franzinelli, Il delitto Rosselli: 9 giugno 1937, anatomia di un omicidio politico, Milano, Mondadori, 2008
  • Fra le righe. Carteggio fra Carlo Rosselli e Gaetano Salvemini, a cura di E.Signori, FrancoAngeli, Milano 2009;
  • Esilio, “Parolechiave” n.41, 2009;
  • I fratelli Rosselli, l’antifascismo, l’esilio, a cura di Alessandro Giacone ed Éric Vial, Carocci, Roma 2011; Profughi, “Meridiana”, n.86, 2016.

 

Modulo prof. Lorenzetti

 

Contenuti:

La Svizzera: equilibri, crisi e costruzione identitaria di un paese in transizione (1870-1970)

Nel 1848, la nascita della Svizzera in quanto Stato federale disegna nuovi assetti politici e istituzionali che, oltre a riverberarsi sulla vita economica e sociale del paese, delineano nuovi squilibri e nuove fratture al suo interno.

Il corso si prefigge di ripercorrere e analizzare alcuni nodi della storia elvetica tra la fase di consolidamento dell’architettura federale della seconda metà del XIX secolo e le incertezze della prima metà del XX secolo, fino agli anni della guerra fredda e del boom economico delle Trente glorieuses. In particolare, si metterà in evidenza il ruolo delle crisi (politiche, economiche e sociali) nell’evoluzione della costruzione identitaria del paese.

Nei tre decenni che precedono la Prima Guerra mondiale il paese è confrontato a un’accresciuta polarizzazione sociale e culturale che si cristallizza dapprima nel Kulturkampf e in seguito nelle tensioni tra le varie aree linguistiche e culturali della Confederazione che giungono al loro apice durante la Prima guerra mondiale quando la Svizzera romanda e la Svizzera tedesca si schierano su posizioni contrapposte rispetto alle alleanze militari in guerra. A tale contrapposizione si sovrappongono poi gli attriti politici e sociali derivanti dai flussi immigratori e la crescente contestazione dei movimenti operai e socialisti nei confronti dell’egemonia politica e economica borghese.

Le incertezze politiche ed economiche si prolungano anche nel primo dopoguerra, sfociando nel crack borsistico del 1929 e nella successiva crisi economica. In un clima di crescenti tensioni e difficoltà, la Confederazione elabora una serie di risposte che si coagulano attorno ad alcune misure di regolazione sociale e economica. La definizione di una politica immigratoria nazionale, l’intervento pubblico nell’economia, l’abbozzo del moderno Stato sociale, la convenzione della “pace del lavoro”, le politiche a sostegno dell’agricoltura e delle regioni più deboli guidano l’evoluzione del paese, in quei difficili anni di crisi economica e sociale, diventando nel contempo importanti elementi identitari. Essi conosceranno un ulteriore sviluppo nel periodo della Seconda guerra mondiale, quando la Svizzera sarà confrontata con la minaccia nazifascista e con la necessità di garantire la sua sopravvivenza democratica ed economica.

Risparmiata dalle distruzioni della guerra e con una struttura produttiva intatta, la Svizzera può rapidamente rilanciare la sua crescita economica. Grazie alla flessibilità del suo mercato lavorativo – garantita dalla forte immigrazione – e al rafforzamento della sua piazza finanziaria, il paese partecipa alla crescita e alla prosperità del secondo dopoguerra. La guerra fredda e l’adesione al mondo occidentale e al suo modello economico mettono tuttavia in evidenza i limiti della tradizionale neutralità elvetica e del principio della “partecipazione senza integrazione”.

 

Obiettivi didattici:

Il corso si prefigge di offrire agli studenti un quadro d’insieme della storia svizzera contemporanea sulla base del quale affrontare gli approfondimenti tematici proposti nel corso del semestre. Scopo di questi ultimi è di esercitare l’analisi critica – in forma orale e scritta – di testi scientifici di carattere storico, focalizzando l’attenzione sulla costruzione e lo sviluppo di una problematica di ricerca, sugli approcci metodologici e sulle strutture argomentative di un testo.

 

Modalità didattiche:

Le lezioni si suddividono tra una parte di tipo frontale (corredata da slides e documenti di varia natura (messi a disposizione sulla piattaforma iCorsi3) e una parte che si svolge in forma seminariale dedicata all’approfondimento di temi attinenti ai contenuti del corso. La parte seminariale prevede la presentazione critica e la discussione (in forma individuale e obbligatoria) di un testo scientifico. La lista dei testi di approfondimento e le modalità di iscrizione alle presentazioni orali vengono comunicate durante la prima lezione. Gli articoli saranno disponibili in forma elettronica sulla piattaforma iCorsi3.

 

Modalità di valutazione:

L’esame, viene svolto in forma scritta, congiuntamente all’esame relativo al corso di Storia contemporanea della prof.ssa Elisa Signori. È data la possibilità agli studenti di svolgere una prova intermedia nella forma di un testo scritto riguardante l’articolo di approfondimento. Le caratteristiche del testo e le modalità di consegna sono comunicate durante il corso.

La prova scritta finale verte su:

  • L’insieme dei temi presentati dal docente durante il corso.
  • Thomas Maissen, Svizzera. Storia di una federazione, Trieste, 2015, p. 229-350.
  • Due articoli scientifici segnalati alla fine del corso.

La valutazione della prova intermedia viene computata nella valutazione finale nella forma di un abbuono massimo di un punto sulla nota della prova scritta finale.

 

Bibliografia:

Letture propedeutiche:

  • AA.VV., Nuova storia della Svizzera e degli svizzeri, T. III, Lugano-Bellinzona, Giampiero Casagrande, 1983 (cap. 7 e 8).
  • Maissen Thomas, Svizzera. Storia di una federazione, Trieste, Beit, 2015 (p. 229-350).
  • Martinetti Orazio, Sul ciglio del fossato. La Svizzera alla vigilia della grande guerra, Locarno, A. Dadò, 2018.

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