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History of the Book and Bibliography

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Dupuigrenet Desroussilles F.

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"L’impronta dell’editore”: coinvolgimento e distanza nell’editoria italiana di epoca pre-industriale (XV-XVIII secolo).

La tipografia dell’epoca pre-industriale, particolarmente in Italia, fu la prima industria a sviluppare in Europa una ferrea organizzazione della sua produzione e della distribuzione mondiale dei suoi prodotti attorno a grandi figure di librai  imprenditori che crearono la nozione moderna di editore molto prima che la parola “editore” non prendesse il suo significato attuale nell’Ottocento, all’epoca della stampa industriale. Pienamente coinvolti nella vita culturale, economica, religiosa e politica del loro tempo, editori come Aldo Manuzio e Gabriele Giolito, durante il Quattrocento e il Cinquecento, o Giambattista Bodoni durante il periodo illuministico, si sforzarono anche di distaccarsi dalle esigenze e delle costrizioni dell’attualità per fare del catalogo della loro produzione una eredità duratura, attenti alla trasmissione di un patrimonio grafico quanto letterario. “Coinvolti e distanti” Manuzio o Bodoni, in un universo tecnico e culturale di antico regime, crearono il mestiere che fu illustrato secoli dopo da grandi editori della letteratura moderna dei quali conosciamo almeno i nomi:, inseparabili di quello degli scrittori che pubblicarono: in Francia Gaston Gallimard, editore di André Gide, in Germania Kurt Wolff, editore di Franz Kafka, in Italia Giulio Einaudi, editore di Cesare Pavese e Italo Calvino.
Il corso tenterà dunque di capire quello che fu "l’impronta dell’editore", per usare una espressione di Roberto Calasso, il direttore di Adelphi, uno dei maggiori editori letterari italiani, in un universo editoriale caratterizzato dalla tecnologia gutenbergiana, dalla censura politica ed ecclesiastica, e dal sistema del privilegio – la nozione di diritto d’autore non è anteriore al Settecento-.
Una prima parte di quattro lezioni frontali, a settembre, presenterà le caratteristiche generali dell’editoria di antico regime. Durante il mese di dicembre cinque presentazioni di esemplari di edizioni antiche conservati alla biblioteca Cantonale e alla biblioteca Salita dei Frati illustrarono le politiche editoriali di alcuni grandi librai, da Aldo Manuzio a Giambattista Bodoni.

Bibliografia:

  • Edoardo Barbieri. Guida al libro antico. Conoscere e descrivere il libro tipografico. Firenze: Le Monnier, 2006.
    Tra i saggi pubblicati in appendice sono indispensabili: 
    1. Jeanne Veyrin-Forrer, Produrre un libro nel Cinquecento;
    1.1. Jean-François Gilmont, Lavoro tipografico e trasmissione testuale.
  • Jean-François Gilmont. Dal manoscritto all'ipertesto. Introduzione alla storia del libro e della lettura. Firenze: Le Monnier, 2007.

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