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Ascolto e silenzio tra musica, letteratura e comunicazione

Persone

Barbiano di Belgiojoso R.

Docente titolare del corso

Descrizione

Obiettivi e contenuti

«Siamo condotti ai limiti del silenzio, dove il nostro orecchio si affila e la mente s'apre a ogni evento sonoro, come se lo udisse per la prima volta.» (Salvatore Sciarrino, Quaderni di strada)
La musica spesso evoca, paradossalmente, il silenzio, secondo molteplici accezioni: a partire dall'ascolto di brani che sono stati determinanti nell'evoluzione della storia della musica, vengono sviluppate relazioni e confronti con altre discipline e arti. Considerando tradizioni occidentali ed extra-occidentali, i temi trattati spaziano dal movimento inudibile della Musica delle Sfere al silenzio inteso come mezzo per esplorare una dimensione spirituale e mistica, o come il riflesso di uno stato mentale introspettivo; può essere presenza udibile che controbilancia il rumore, oppure elemento che ci rende consapevoli dei suoni dell'ambiente che ci circonda. Musiche che indagano zone limitrofe tra suono, rumore e silenzio svelano orizzonti percettivi inaspettati fino a rendere udibile ciò che generalmente non lo sarebbe; la pausa può essere per l'interprete strumento privilegiato per intensificare la comunicazione con gli ascoltatori. Ancora, la presenza o assenza di musiche o suoni ambientali nelle colonne sonore dei film determina il nostro modo di partecipare a quanto rappresentato sullo schermo.

Modalità d’esame
Stesura di un paper (30%) ed esame orale a fine corso (70%).

Bibliografia essenziale
Roland Barthes, Roland Hevas, “Ascolto”, in Enciclopedia Einaudi, vol. 1, Torino, 1977 (Roland Barthes, “Ascolto”, in L'ovvio e l'ottuso, Einaudi, Torino, 1985)

Mario Brunello, Silenzio, Il Mulino, Bologna, 2014

Giovanni Pozzi, Tacet, Adelphi, Milano, 2002

Testi per approfondimenti saranno indicati durante il corso.

Offerta formativa