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Letteratura medievale e umanistica

Persone

Bologna C.

Docente titolare del corso

Descrizione

Geografia e storia della letteratura italiana fra Medioevo e Modernità

Contenuti
L’insegnamento di Carlo Dionisotti, affidato a un celebre libro a cui il titolo del corso si ispira, invita a non riconoscere una “storia della letteratura italiana” prima dell’unità nazionale, ma a tener conto delle «distinzioni e definizioni di spazio e di tempo, avendo riguardo alla geografia e alla storia della nostra civiltà». La formazione della linea di continuità storico-culturale che siamo soliti definire tradizione italiana va dunque ripensata attraverso una più complessa articolazione differenziale di luoghi e di momenti, a partire dalle origini medioevali fino alla modernità.
L’espressione letteraria della civiltà italiana, al pari di quella artistica, andrà così riconosciuta entro una dialettica spazio-temporale che tenga conto dei momenti storici e delle aree in cui volta per volta essa maturò in maniera innovativa, fra scarti, dislivelli, fratture, ricomposizione di inediti sistemi culturali. Si riconosceranno due centri di propulsione originaria nel Duecento con l’Umbria di Francesco d’Assisi e di Jacopone e con la Sicilia della Scuola siciliana raccolta sotto la guida dell’imperatore Federico II. Nel Trecento si guarderà soprattutto alla Toscana di Dante, Petrarca e Boccaccio e alla rete della cultura mercantile-comunale che ne trasmise l’opera, ma altresì ai suoi rapporti con la corte napoletana degli Angiò francesi e con le dinamiche città venete dei volgarizzatori, dei predicatori mendicanti e dell’Università, che a Padova da tempo aveva trasferito la già lunga esperienza dell’Alma Mater bolognese. La rifeudalizzazione quattrocentesca impone di mettere al centro dell’analisi le corti di Ferrara, di Milano, di Urbino, di Roma, di Napoli: in questi nuovi centri prende voce l’umanesimo che si volge al recupero e allo studio della cultura antica, e nel contempo si rinnova la grande stagione dell’epica, che prendendo a modello i grandi classici greco-latini e le canzoni di gesta e i romanzi del Medio Evo francese dà vita alla forma inedita del poema cavalleresco con Boiardo, Ariosto, Tasso.

La lunga vicenda della civiltà italiana, sotto questo sguardo attento alla geografia e alla storia, alle differenze individuabili nel tempo e nello spazio, lascia trapelare stati di latenza inerziale, catastrofi dei sistemi, addensamenti di nuove identità culturali. Possiamo rappresentare la continuità e la discontinuità, la memoria e l’oblio dei capolavori letterari ed artistici mediante metafore geologiche e paleontologiche, ripensando alla tradizione e fortuna dei testi come vicenda di faglie, fratture, dislivelli, metamorfosi, permanenze e/o assimilazioni.

Modalità d'esame
Esame orale.

Bibliografia introduttiva
C. Dionisotti, Geografia e storia della letteratura italiana, Einaudi, Torino 1967.
C. Bologna, Tradizione e fortuna dei classici italiani, 2 voll., Einaudi, Torino 1993.
A. Petrucci, Letteratura italiana: una storia attraverso la scrittura, Carocci, Roma 2017.

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