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Letteratura dell'età barocca

Persone

Maggi M.

Docente titolare del corso

Descrizione

Contenuti:

Pieghe
“Il Barocco curva e ricurva le pieghe, le porta all’infinito, piega su piega, piega nella piega. Il suo tratto distintivo è dato dalla piega che si prolunga all’infinito.” (Gilles Deleuze, La piega. Leibniz e il Barocco)

La letteratura di età barocca vive di pieghe e nelle pieghe. L’implicito (da plica, ‘piega’) raccomandato dalle sue poetiche trova riscontro in explicationes sempre temporanee, a loro volta all’origine di nuove sfide ermeneutiche rivolte all’ingegno del lettore. L’oscurità delle ‘acutezze’ spinge a immergersi nelle profondità della significazione, al di sotto della superficie della littera, verso gli strati profondi in cui le acque della lingua degli uomini si mescolano misteriosamente a quelle della lingua divina.
Sono le poetiche stesse, d’altra parte, a configurare una rappresentazione stratigrafica della tradizione letteraria. Le sterminate collezioni di citazioni, di origine classica e patristica, con le quali vengono illustrate le meraviglie della “significatione ingegnosa” di cui discorre Emanuele Tesauro, compongono, secondo un altro teorico dell’epoca, Baltasar Gracián, un “capacísimo teatro de la antigüedad presente”. Ne risulta una rappresentazione sinottica o più propriamente stratigrafica delle letterature europee antiche e moderne, nella quale non a caso, come persuasivamente suggerito da Mercedes Blanco, è da individuarsi il palinsesto della riflessione moderna sulla ‘letterarietà’. Ma poiché l’argutezza non è fenomeno esclusivamente verbale, bensì coinvolge l’intero spettro delle espressioni somatiche; e, travalicando la dimensione stessa dell’umano, si manifesta tanto nella sfera naturale quanto in quella soprannaturale, le poetiche barocche si configurano come un precedente influente (per vie in gran parte ancora da esplorare) della riflessione morfologica di età romantica.
Alla stratificazione barocca sull’asse diacronico corrisponde, su quello sincronico, l’abbondanza di fenomeni di eteroglossia, secondo l’accezione bachtiniana di compresenza, all’interno del testo, di discorsività di ordine diverso: relitti paremiologici accostati a exploit iperletterari nella fiaba; spezzoni di lessico specialistico inframmezzati a dialettalismi e solecismi nei canovacci della Commedia dell’Arte; forme di origine colta riempite di contenuti irrilevanti fino all’oltraggio nel poema eroicomico.
La stessa nozione di Barocco letterario, così com’è venuta configurandosi nell’ultimo secolo, ha contribuito in modo decisivo, in sede di teoria della letteratura, settore della ‘storiologia’, alla determinazione della nozione di ‘periodo’ come ‘strato’ ovvero unità sincronica della storia letteraria.

Per un primo orientamento sui contenuti del corso si suggerisce la lettura di:

• Andrea Battistini, Il Barocco. Cultura, miti, immagini, Roma, Salerno, 2000.
• Gilles Deleuze, Le Pli. Leibniz et le Baroque, Paris, Minuit, 1988; nuova edizione italiana a cura di Davide Tarizzo, La piega. Leibniz e il Barocco, Torino, Einaudi, 2004.

Obiettivi didattici:
• Conoscenza di alcuni testi fondamentali della letteratura italiana del Seicento;
• conoscenza delle tappe fondamentali del processo di formazione della categoria di Barocco in letteratura;
• consapevolezza delle diverse dimensioni della stratificazione nei testi letterari (livelli del testo, intertestualità, eteroglossia).

Prerequisito al conseguimento degli obiettivi didattici è la conoscenza del corso della letteratura italiana del Seicento, eventualmente da acquisire con l’ausilio di un manuale di livello universitario.

Modalità didattiche:
Le lezioni in presenza saranno dedicate prevalentemente alla lettura e al commento di testi; quelle a distanza alla presentazione dei momenti fondamentali della ‘disputa del Barocco’ in ambito letterario.
La piattaforma online iCorsi verrà utilizzata come repositorio di testi, registro degli argomenti delle lezioni e per l’invio di comunicazioni.

Modalità di valutazione:
Esame orale in sessione.
La valutazione verrà effettuata sulla base dei seguenti parametri:
• ampiezza e solidità delle conoscenze;
• capacità di approfondimento individuale e rielaborazione critica dei contenuti;
• capacità logico-argomentative;
• padronanza delle tecniche di analisi del testo letterario;
• impiego consapevole della lingua

Bibliografia:
Testi
Giambattista BASILE, Lo cunto de li cunti, testo napoletano e traduzione a fronte, a cura di Michele Rak, Milano, Garzanti, 2013 (1986).
Baltasar GRACIÁN, Agudeza y arte de ingenio (1648), trad. it. L’acutezza e l’arte dell’ingegno, Palermo, Aesthetica, 1986.
Alessandro TASSONI, La secchia rapita, edizione critica a cura di Ottavio Besomi, Padova, Antenore, 1990.
Emanuele TESAURO, Il cannocchiale aristotelico, Torino, Zavatta, 1670; rist. anastatica Savigliano, L’Artistica, 2000.

Studi
Andrea BATTISTINI, Il Barocco. Cultura, miti, immagini, Roma, Salerno, 2000.
Marco MAGGI, Barocco, in Etichette letterarie. Epoche, generi, questioni. Atti del convegno, Université de Genève, 4-5 giugno 2019, a cura di Alessandro Basso, Simona Biancalana, Valeria Cavalloro [in corso di pubblicazione].