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Storia della poesia per musica

Persone

Bellorini G.

Docente titolare del corso

Descrizione

Contenuti:

Le vicende storiche della poesia italiana sono inscindibilmente legate alla musica. La produzione letteraria in versi nella sua evoluzione storica può essere considerata e reinterpretata nel suo complesso come ineludibile atto di relazione con la musica: nell’antichità classica si è fatta poesia dapprima insieme alla musica, come atto creativo complesso e inscindibile, e poco alla volta la musica ha guadagnato una sua indipendenza, passando dal nomos all'harmonia. Alle origini delle letterature moderne, e in particolare di quella italiana, l'avventura si è ripetuta, con un processo nel quale però l'allontanamento si è celebrato reciprocamente, con la composizione di testi che si proponevano di raggiungere il destinatario come messaggio autonomo, destinato alla lettura silenziosa, indipendente da una veste musicale. Successivamente la poesia ha sperimentato fasi nelle quali si è candidata ad un ruolo ancillare rispetto alla musica, e questo ha provocato reazioni che hanno condotto a nuovi atti di fede nei confronti della creazione poetica pura. E spesso sono convissuti orientamenti contrastanti, che nella stessa epoca hanno diviso a loro volta categorie di letterati ed anche categorie di fruitori. D'altronde la poesia contiene ingredienti fonici e ritmici costitutivi, e non sarebbe più tale senza di essi; essa ha perciò sempre visto nella musica la perfezione cui tendere, e anche il competitore da cui proteggersi. Un concorrente avvantaggiato dalle dispotiche leggi dello spettacolo, e incline per sua natura a sopraffarla: questa sopraffazione lungo le epoche si è consumata molte volte, generando simmetrici tentativi di autodifesa e di rivendicazione di dignità. D’altra parte, la musica ha preso l'avvio dall'espressione vocale, dall'intonazione di un testo, e sempre ha riferito le sue esplorazioni puramente strumentali a questa matrice: non sarebbe immaginabile compilare una storia della musica nella quale siano escluse tutte le forme vocali, legate per ciò stesso ad un testo, senza azzerarne la comprensibilità stessa. Più che mai nel caso di testi destinati alla musica, o comunque prescelti per esserne rivestiti, possiamo ravvisare le tracce della voce, mediatrice eletta per dar vita a questa sintesi; tracce fisiche, segni e simboli se correttamente interpretati rinviano al suono e al senso che ogni volta si ridesta all’atto dell’esecuzione.
In questo semestre saranno approfondite le relazioni tra poesia e musica in un arco cronologico che prende avvio dalla nascita del melodramma e della cantata da camera per giungere alle esperienze dell’opera tardo-ottocentesca e della romanza per voce e pianoforte.

Obiettivi didattici:

Il corso si propone l’obiettivo di offrire agli studenti la possibilità di accedere a questa materia interdisciplinare seguendo un percorso storico e acquisendo parallelamente gli strumenti necessari per analizzare i testi musicati, valutarne le specifiche caratteristiche, apprezzare le differenti soluzioni adottate da chi li ha posti in musica. Per affrontarlo non è richiesta una specifica preparazione nell'ambito della grammatica e della sintassi musicale.

Modalità didattiche:

Le lezioni si svolgeranno intrecciando il tradizionale metodo frontale con il coinvolgimento attivo degli studenti, che saranno chiamati a commentare e discutere i temi proposti.

 Modalità di valutazione:

L’esame, di tipo orale, consisterà in un colloquio panoramico della durata di 25 minuti sui contenuti del corso che prenderà avvio da un tema prescelto e approfondito dal singolo studente sulla base dei propri interessi. I materiali forniti, studiati e analizzati durante il Corso saranno oggetto di discussione.

Bibliografia orientativa:

  1. G. BELLORINI, Poesia sonora. La musicalità dei testi letterari italiani. Roma, Carocci, 2015. E’ richiesta la conoscenza approfondita dei capitoli 2, 4 e 5.
  2. A scelta dello studente la lettura di uno dei seguenti saggi:
  • S. LA VIA, Poesia per musica e musica per poesia, Carocci, Roma, 2017. Capitolo 1: Parlare e cantare. I parametri comuni del suono vocale, oppure capitolo 2: La dimensione comune del tempo. Ritmo e metro in poesia e in musica
  • N. PIRROTTA, Temperamenti e tendenze nella camerata fiorentina, in Scelte poetiche di musicisti, Venezia, Marsilio, 1987.
  • N. PIRROTTA, Inizio dell’opera e aria, in Li due Orfei, Torino, Einaudi, 1975.
  • P. FABBRI, Il secolo cantante. Per una storia del libretto d’opera in Italia nel Seicento. Roma, Bulzoni, 2003. Un capitolo a scelta.
  • F. COTTICELLI, Metastasio a Napoli dopo Metastasio. Le riprese della Didone dal 1730 al 1737, in Il canto di Metastasio, atti del convegno di studi, Venezia 1999, Bologna, Forni, 2004.
  • P. MIOLI, LA nuova poesia per musica, in A voce sola. Studio sulla cantata italiana del XVII secolo, Firenze, SPES, 1988.
  • P. D’ACHILLE, Aspetti linguistici della librettistica “viennese” di Ranieri de’ Calzabigi, in Atti del VI convegno italo-austriaco dei linguisti, Roma, Bulzoni, 1995.
  • R. MELONCELLI, Poesie e poeti della romanza da salotto, in AA. VV., La romanza italiana da salotto, Torino, EDT, 2002.
  •  F. SANVITALE (a c. di), La romanza italiana da salotto, Torino, EDT, 2002.

Ulteriori indicazioni e suggerimenti bibliografici attorno ai temi sviluppati saranno forniti durante il corso.

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