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Giacomo Jori

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Biografia

Giacomo Jori, torinese, è professore straordinario di Letteratura italiana nell'Università della Svizzera italiana. È vicedirettore della «Rivista di Storia e Letteratura Religiosa» e condirettore di «Lettere Italiane». È membro del curatorium della collana dell’Istituto di studi italiani dell’USI, Firenze, Olschki (Istituto di Studi Italiani - Università della Svizzera Italiana | Casa editrice Leo S. Olschki). Con Valerio Gigliotti, Paolo Heritier, Carlo Ossola ha fondato e dirige la collana “Nova et novissima. Diritto Filosofia Letteratura Storia”, Roma, Aracne (Collana Novaetnovissima - Aracne editrice). È membro della Fondazione Federica Spitzer, Lugano (http://www.fondazionespitzer.ch/); coordina per l’USI le attività scientifiche del centro di “Judaica” della Fondazione Goren Monti Ferrari. Studia la Letteratura italiana e i suoi classici previlegiando le forme della poesia e la letteratura religiosa, nei secoli XVI-XVII e XX; in particolare il Tasso, la tradizione del Laudario di Jacopone nell’età della stampa, la letteratura dell’età barocca, e autori del Novecento.

 

Pubblicazioni e ricerca

Ha pubblicato la tesi di laurea, G. Jori, Le forme della creazione. Sulla fortuna del «Mondo creato» (secoli XVII-XVIII), Firenze, Olschki, 1995; e quella di dottorato, Id., Per evidenza. Conoscenza e segni nell´età barocca, Venezia, Marsilio, 1998.

 

Il lavoro su testi secenteschi e sul Barocco, quale funzione del laboratorio storiografico e poetico contemporaneo, è approdato alla cura e traduzione dal francese del volume di Yves Bonnefoy, Roma, 1630 (Torino, Aragno, 2006); accompagnata dal saggio Il barocco di Yves Bonnefoy da Agliè a Roma (in Y. Bonnefoy, Poésie et photographie, Lezione Sapegno 2009, con interventi di S. Agosti, J. Risset, G. Jori, Torino, Aragno, 2010); e più di recente da Un’antica Passione barocca, introduzione ed edizione di un dimenticato saggio del germanista Leonello Vincenti, La Passione di Oberammergau (1930), nella «Rivista di Storia e Letteratura Religiosa», LII, 2016, pp. 315-347.

 

Nell’ambito della poesia religiosa e della mistica: G. Jori, Tradition des imprimés et lectures de Jacopone au XVIe et XVIIe siècle, in Pour un vocabulaire mystique au XVIIe siècle, Séminaire du Professeur C. Ossola (Torino, Aragno, 2004); seguito dal saggio Il laudario di Iacopone tra XV e XVII secolo attraverso le edizioni. Per un corpus jacoponicum historicum, nel volume «Fugo la croce che me devura». Studi critici sulla vita e l’opera di Iacopone da Todi, a cura di Massimiliano Bassetti ed Enrico Menestò, Spoleto, Fondazione Centro Studi Italiano di Studi sull’Alto Medioevo, 2020, pp. 291-311; l’antologia dei Mistici italiani dell’età moderna (Torino, Einaudi, 2007); l’edizione del carteggio e degli scritti autobiografici inediti di Maria degli Angeli, «La santità in viaggio». Lettere, Libro delle relazioni (Firenze, Olschki, 2012); San Francesco nella letteratura italiana dall’Umanesimo all’età barocca, in San Francesco d’Assisi (Roma, Treccani, 2019); Libri del Cinquecento sul Monte delle Stimmate («Rivista di Storia e Letteratura Religiosa», LVI, 2020, pp. 121-131).

 

Fra gli autori contemporanei si è occupato di Primo Levi e di Giorgio Orelli; di Pier Paolo Pasolini, al quale ha dedicato un saggio (Torino, Einaudi, 2001); di Mario Soldati, riscoprendo testi inediti e rari; di Mario Lattes, del quale ha pubblicato il volume inedito su Il Ghetto di Varsavia (Lugano, Cenobio, 2015; II ed. Firenze, Olschki, 2021).

 

Ha collaborato con Carlo Ossola alla Letteratura italiana. Canone dei Classici (8 voll., Torino, Utet, 2012).

 

Al Tasso ha dedicato il saggio La città del padre. Lettura della Gerusalemme liberata e breve storia di un mito tassiano (Torino, Aragno, 2013); seguito dagli articoli Maestri della critica tassiana nel XX secolo. Un dimenticato corso universitario di Mario Fubini sul Tasso e sulla Gerusalemme liberata (1937), in «Lettere Italiane»LXVI, 2014, pp. 37-73; e Nome e mito. «Il Catullo degli epitalami» nella canzone Al Metauro, in «Lettere Italiane», LXVI, 2014, pp. 405-418.

 

Fra i maestri della critica si è occupato di Benedetto Croce, Leonello Vincenti, Mario Fubini, Natalino Sapegno, Vittore Branca, Jean Starobinski, Furio Jesi; fra i lavori: «Il “bianco viso”», Premessa a R. Morano, Il conto de’ conti. Le fiabe del Basile nella prima traduzione settecentesca, Roma, Aracne, 2020, pp. 11-23; Ragioni per rileggere: Vittore Branca, Jean Starobinski, La filologia e la critica letteraria, «Lettere Italiane», LXXII, 2020, pp. 444-457. Ha in preparazione un progetto di ricerca dedicato a Carlo Dionisotti.

 

Lavori più recenti: l’edizione commentata delle poesie di Furio Jesi, L’esilio, 1970 (Torino, Aragno, 2019); il saggio L’architetto della Pietà («Lettere Italiane», LXXII, 2020, pp. 256-286); lavora all’edizione della Pietà trionfante (1660) di Guarino Guarini.

Aree di competenza