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History of the Book and Bibliography

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Dupuigrenet Desroussilles F.

Course director

Description

Contenuti:

Il teatro delle parole: la voce e le sue tracce nel libro di età moderna (XV-XVIII secolo).

Il corso sarà suddiviso tra lezioni in aula, ad ottobre e novembre, e seminari hands-on sui materiali dei fondi antichi della biblioteca Cantonale e della biblioteca Salita dei Frati, a dicembre.

Dopo una presentazione delle conoscenze di base necessarie alla comprensione della tecnologia introdotta da Gutenberg attorno al 1450, metà delle lezioni in aula e dei seminari in biblioteca, tratteranno del tema generico scelto per quest’anno: “le tracce della voce”.

Le prime lezioni saranno dunque dedicate ad una tecnologia, quella della stampa tipografica, che non ha conosciuto cambiamenti essenziali fino alla prima rivoluzione industriale ottocentesca, e che ha reso possibile la produzione e la diffusione dei testi essenziali della cultura italiana ed europea, da Dante a Goldoni. Avremo così modo di constatare come la voce fosse già presente all’interno stesso del processo di produzione materiale del testo a stampa: i primi studiosi dei “Folios” e “Quartos” di Shakespeare – i leggendari bibliografi MacKerrow e Pollard – hanno infatti dimostrato, sulla base dell’analisi delle sviste tipografiche, che, spesso, nell’officina tipografica, i compositori lavoravano spesso ascoltando la lettura del testo da disporre nella forma di stampa invece di riprodurre un testo impostato dal proto (il capo dell’officina).

Una seconda serie di lezioni evidenzierà, contrariamente a quello che l’uso comune del concetto di print culture negli studi di storia culturale potrebbe far pensare, il ruolo essenziale ricoperto dall’oralità nella produzione tipografica d’età moderna, dal Quattrocento al Settecento. Per impiegare concetti sviluppati nella sua teoria sulla “mediologia” da Régis Debray - che divide la storia dell’umanità in successive “mediasfere” -, la “grafosfera” (sfera della scrittura) non fece sparire la “logosfera” (sfera dell’oralità), né prima né dopo l’apparizione della stampa.

Due gli aspetti della presenza della voce nel libro antico a stampa che saranno particolarmente approfonditi:

  1. La lettura oralizzata e comunitaria.

    Parallelamente all’affermazione della lettura silenziosa ed individuale, nella quale Nietzsche individuava uno degli aspetti più caratteristici della modernità, la forma dominante dell’accesso ai testi rimase a lungo una lettura oralizzata, spesso comunitaria, in società predominantemente rurali dove i tassi di alfabetizzazione non raggiunsero livelli significativi prima della fine del Settecento. Un’attenzione particolare sarà riservata all’analisi di raccolte di poesie e di cantici composti per essere recitati o cantati in pubblico, testi che, dunque, implicavano una “performance”.

  2. Il teatro in tipografia.

La textual bibliography nacque nell’Inghilterra nel primo Novecento come disciplina filologica autonoma, a partire dallo studio delle edizioni dei testi teatrali dell’epoca Tudor e Stuart, e della ricostruzione paziente delle rappresentazioni antiche di Shakespeare o Midlleton, a partire dai testi pervenutici. Utilizzando i metodi della bibliografia testuale, sviluppati dagli esponenti americani della History of text technology come Gary Taylor, e lavori di studiosi italiani della storia del teatro come Raimondo Guarino o Stefano Locatelli, il corso presenterà un panorama europeo del teatro “in tipografia”. Il punto di partenza sarà l’edizione lionese di Terenzio del 1493, il cui editore, Jodus Badus Ascensius, aveva assistito alla rappresentazione dell’Eunuchus alla corte del duca Ercole I a Ferrara, e quello conclusivo, l’analisi del rapporto tra rappresentazione e traduzione a stampa delle pièces di Goldoni a Venezia e Parigi nel Settecento.

Bibliografia:

Letture obbligatorie

  • Edoardo Barbieri, Guida al libro antico. Conoscere e descrivere il libro tipografico, Firenze: Le Monnier, 2006. Tra i saggi pubblicati in appendice sono indispensabili: Jeanne Veyrin-Forrer, Produrre un libro nel Cinquecento; e Jean-François Gilmont, Lavoro tipografico e trasmissione testuale.
  • Guglielmo Cavallo e Roger Chartier, Storia della lettura nel mondo occidentale, Bari, Laterza, 1995
  • Roger Chartier, In scena e in pagina. Editoria e teatro in Europa tra XVI e XVIII secolo, Milano: Sylvestre Bonnard, 2011
  • Jean-François Gilmont. Dal manoscritto all'ipertesto. Introduzione alla storia del libro e della lettura. Firenze: Le Monnier, 2007.

Approfondimento

  • Raimondo Guarino, Shakespeare. La scrittura nel teatro,Roma, Carocci, 2010
  • Stefano Locatelli, Edizioni teatrali nella Milano del settecento, Milano, ISU, 2007
  • Id. Tra libro e scena. Pratiche di lettura del teatro nel Settecento milanese, in A. Cascetta, R. Carpani, D. Zardin (a cura di), La cultura della rappresentazione nella Milano del Settecento: discontinuità e permanenze, Roma, Bulzoni, 2010, pp. 265-295
  • Donald McKenzie, Bibliografia e sociologia dei testi, Milano, Sylvestre Bonnard, 1999
  • Luciano Mariti, Commedia ridicolosa. Comici di professione dilettanti editoria teatrale nel Seicento. Storia e testi. Roma, Bulzoni, 1978
  • Laura Riccò, Su le carte e fra le scene. Teatro in forma di libro nel Cinquecento italiano, Roma, Bulzoni, 2008
  • Ead. Testo per la scena – Testo per la stampa: problemi di edizione, in « Giornale Storico della Letteratura Italiana », a. CLXXIII, 1996, pp. 210-66
  • Julie Stone Peters, Theatre of the Book. 1480-1880. Print, text and performance in Europe, Oxford, Oxford University Press, 2003
  • Gary Taylor, Thomas Middleton and Early Modern Textual Culture. A Companion to the Collected Works, Oxford, Oxford University Press, 2007

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