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Literature of the eighteenth and early nineteenth centuries

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Garau S.

Course director

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Contenuti:

Voci a confronto: il genere epistolare fra Sette e Ottocento.

Il genere epistolare è tra Sette e Ottocento fra le espressioni più immediate della voce dell’io alla ricerca del confronto con l’altro, ma è anche, insieme, molte altre cose. Luogo dell’intimità condivisa per eccellenza, la lettera è (e rimarrà, ben oltre i limiti del periodo qui trattato) il principale mezzo di comunicazione a distanza. Con il suo «potere paradossale di creare con un’assenza una presenza» (Jean Rousset), viene a tessere quelle reti per le quali passano lo scambio e l’aggiornamento intellettuale e artistico, che in quegli anni avvengono spesso su scala europea. In questo, i carteggi non hanno minore rilevanza dello spostamento fisico degli uomini (e di qualche donna) di lettere nel “secolo d’oro dei viaggi”. I contatti e le conoscenze acquisiti nei viaggi, anzi, spesso si protraggono nel tempo proprio grazie allo strumento epistolare: «When a traveller returneth home, let him not leave the countries, where he hath travelled, altogether behind him; but maintain a correspondence by letters, with those of his acquaintance, which are of most worth», aveva già scritto Bacone nel saggio Of travel dei suoi Essays. Sul confine tra pubblico e privato, letterario e documentario, la forma della lettera si impone però in numerosi contesti, fino a quello del suo uso fittizio: non solo nella tradizione del romanzo epistolare (che in Italia ha il suo rappresentante canonico nelle Ultime lettere di Jacopo Ortis, ma conosce fortuna maggiore nel resto d’Europa), ma anche nella letteratura di viaggio, nella comunicazione scientifica, nella critica letteraria e artistica ecc., che comunemente ricorrono alla forma epistolare anche laddove questa non sia autentica ma frutto di rielaborazione successiva e destinata a un pubblico esteso. La pervasività della lettera in questa “civiltà epistolare” rispecchia così anche l’ambizione a un sapere che si costruisce in maniera dialogica, nella crescente consapevolezza della relatività dei singoli punti di vista e del valore aggiunto della pluralità delle voci.

Il seminario intende attraversare e discutere in maniera contrastiva diverse manifestazioni del fenomeno epistolare sopra tracciate, sulla base di una serie di esempi concreti: dal carteggio reale all’epistolarità fittizia, dal Sette all’Ottocento, quando si assiste al crescente diradarsi dell’«uso pubblico della lettera» (Barenghi). Sul piano metodologico, attenzione sarà dedicata alle possibili modalità di lettura degli epistolari, nonché all’ambito delle loro edizioni (cartacee, digitali).

Obiettivi didattici:

Il seminario intende condurre gli studenti a gestire un corpus di testi circoscritto, nel loro contesto e rispetto alla loro appartenenza di genere letterario, seguendo alcune direttrici e nuclei problematici predefiniti. Si eserciteranno altresì, da un lato, l’approfondimento autonomo di un tema dato e la sua esposizione orale e scritta; dall’altro, il coordinamento con gli altri partecipanti, la messa in dialogo delle diverse prospettive affrontate attraverso la partecipazione alla discussione e la (parziale) gestione della stessa.

Modalità didattiche:

Dopo le lezioni di carattere introduttivo, sostanzialmente frontali, seguiranno le presentazioni, precedute da precise consegne di lettura e di lavoro per gli altri partecipanti del seminario e dalla definizione di spunti per la riflessione comune. Le presentazioni saranno preparate da momenti di discussione a gruppi, con la docente; la parte conclusiva del seminario e un feedback collettivo finale saranno a cura della docente.

Modalità di valutazione:

La valutazione prenderà in considerazione da un lato la partecipazione attiva ai lavori e la presentazione (30%), dall’altro, la versione scritta del proprio exposé (70%).

Bibliografia:

Letture di carattere introduttivo

  • M. BARENGHI, Gli epistolari, in Manuale di letteratura italiana. Storia per generi e problemi, a cura di F. Brioschi - C. Di Girolamo, vol. III, Dalla metà del Settecento all’Unità d’Italia, Torino, Bollati Boringhieri, 1995, pp. 569-583;
  • L. MATT, Epistolografia letteraria, in Storia dell’italiano scritto, a cura di G. Antonelli - M. Motolese - L. Tomasin, vol. II, Prosa letteraria, Roma, Carocci, 2014, pp. 255-282;
  • J. ROUSSET, Une forme littéraire: le roman par lettres, in Id., Forme et signification. Essais sur les structures littéraires de Corneille à Claudel, Paris, Corti, 200015 (1° ed. 1962), pp. 65-103;
  • S. SCHWARZE, La forma epistolare fra scrittura privata, critica letteraria e prosa scientifica. Un tentativo di tipologia testuale, in Le carte vive. Epistolari e carteggi nel Settecento, a Atti del I. Convegno internazionale C.R.E.S. (Centro di ricerca sugli epistolari del Settecento), Verona, 4-6 dicembre 2008, a cura di C. Viola, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2011, pp. 25-40.

La bibliografia per le ricerche individuali e di gruppo, e i relativi incarichi di lettura per partecipare alle discussioni plenarie verrà comunicata a inizio del semestre.

Per farsi un’idea su qualche progetto in corso in ambito epistolografico (sitografia):

Education