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Spazio e identità dell’italianità in periodi di transizione: 1796-1943

People

 

Tedeschi L.

(Responsible)

Abstract

Le tre giornate di studio, promosse dall'Archivio del Moderno dell'Accademia diarchitettura-USI con il Centre de recherche en histoire européennecomparée-Université Paris-Est Créteil, l'École française de Rome, l'Institut Convergences Migrations, in collaborazione con l’Institut Universitaire de France el’Archivio Storico della Presidenza della Repubblica di Roma, si propongono dianalizzare per la prima volta il legame tra spazio e identità nella creazione dell’italianitànei momenti di transizione, tra Repubblica Cisalpina e la caduta del Fascismo1796-1943. Il Seminario è concepito come un momento di confronto interdisciplinare,includendo tra i relatori storici dell’architettura, dell’arte, storici, storici del diritto edelle idee politiche. L'attenzione si concentra sul rapporto dialettico tra spazio e identità, esplorando comele identità influenzino gli spazi e viceversa durante i periodi di transizione e dicambiamento. È fondamentale non “congelare” o fissare rigidamente le nozioni diidentità e di spazio. Le identità sono molteplici e varie, determinate dallo Stato, dalleconvinzioni politiche, dalla geografia e dall’economia ma anche da aspetti riferibili aistanze antropologiche e a dinamiche sociali. Sono determinate da azioni collettive chefiniscono per porre l’attenzione su iniziative quali gli interventi architettonici tesi arealizzare luoghi e monumenti identitari, la manipolazione di preesistenze simboliche ela loro appropriazione in funzione di nuove istanze e altre finalità, la trasformazione diluoghi o ambiti territoriali legati alle sollecitazioni e alle criticità determinate dai periodidi transizione. Gli spazi non sono entità passive che subiscono semplicementeinfluenze esterne, né sono luoghi indeterminati di accoglienza e aggregazione di spintequalificate e direzionate in funzione di un adempimento o scopo. Sono luoghi dotati diuna loro vocazione, abitati da un genius loci, oppure da una loro storicità che concorrea determinarne con la loro fisionomia una specifica sacralità condizionante ognieventuale alterazione o trasformazione. Così come sono anche il risultato di pratiche,operazioni spaziali e trasformazioni costanti che implicano addirittura demolizioni enuove edificazioni, lo stratificarsi di differenti funzioni e rappresentazioni simboliche.Studiare come gli spazi vengano utilizzati, occupati e modificati, o come contribuiscanoalla formazione di identità diverse, diventa essenziale soprattutto nei periodi ditransizione. Periodi in cui si assiste a molteplici dinamiche evolutive, a articolate econtrastanti criticità, a una messa in discussione radicale d’ogni pregresso.Le giornate di studio saranno suddivise in tre sezioni principali. Il periodo trattatocorrisponde all'epoca della costituzione delle nazionalità, seguita da quella deinazionalismi. La prima sezione “Spazio e identità al tempo delle transizioni politiche” siconcentrerà sulle mutazioni politiche, come le rivoluzioni, i movimenti insurrezionali ole restaurazioni. La dimensione spaziale dei rivolgimenti è stata recentementereinterpretata dalla storiografia, concentrandosi sulle operazioni spaziali earchitettoniche provenienti "dal basso", come l'occupazione degli spazi, la reinvenzionedei luoghi durante le rivoluzioni e gli atti di iconoclastia e di degrado. Questi interventisono spesso legati a identità politiche, di genere e professionali, consentendo di definireun repertorio di azioni collettive strettamente legate alla spazialità. Le transizioni inatto tra Repubblica Cisalpina, Età Napoleonica e Restaurazione comportanol’elaborazione politica e la concreta reificazione se non la fondazione di spazi identitaricollettivi in stretta relazione con rivolgimenti e turbolenze sia di vertice che di base,concorrenti a modificare plasticamente non solo l’idea ma anche l’identità territorialeche più viene a rappresentare i mutamenti, le controversie, gli esiti del cambiamento inatto. Assume in quest’ottica particolare rilevanza l’affermazione pressoché simultanea 09.01.2024 16:54:24 Page - 5 -di due nuove realtà politiche e territoriali, la creazione del Cantone Ticino nel 1803 e levicende riguardanti il mutamento in atto tra Repubblica Cisalpina, Repubblica italianae Regno d’Italia (1796, 1802 e 1805). Una paritetica situazione di cambiamenti vieneofferta, entro altre coordinate storiche, dalla “Rivoluzione fascista” (1921-22) in Italia implicante pratiche spaziali di affermazione, contestazione e iscrizione di nuove istanzecome la violenza politica nello spazio urbano e rurale, ma anche come una diversapercezione e rappresentazione dei confini e delle relazioni transnazionali.La seconda sezione “Migrazioni, identità, spazi” si focalizzerà sul rapporto tra spazio eidentità al di fuori dei confini nazionali, dando attenzione ai contesti di confine, dicolonizzazione informale o di migrazione. Le recenti ricerche hanno dimostratol'importanza delle forme spaziali e architettoniche generate dai migranti italiani oticinesi nella creazione di una "italianità" all'estero. I migranti hanno anche sviluppatostrategie economiche legate al controllo delle risorse necessarie, contribuendo così atrasformare le loro identità migratorie in identità professionali o sociali in grado diinfluenzare i Paesi ospitanti. Una parte importante di questa sezione riguarderà il"colonialismo dei coloni", ovvero la colonizzazione informale effettuata dai migranti inSud America a partire dal XIX secolo. Si hanno molte altre forme di acquisizioneidentitaria di italianità al di fuori dei primitivi stanziamenti di provenienza e al tempostesso si hanno anche testimonianze di particolari criticità dentro e fuori i confininazionali. In ragione di ciò verremo ad esaminare, per esempio, specificità significativequali le pratiche spaziali delle comunità di schiavi, alla fine del XVIII secolo nel Regnodi Napoli, nonché i legami tra spazio e identità dei migranti italiani nella coloniafrancese della Tunisia. La terza sezione “Transizioni sociali, nuove identità, nuovi spazi?” affronterà letransizioni sociali o professionali che hanno generato inedite identità e spazi conformi.Il ruolo delle donne durante il Risorgimento è attualmente oggetto di rivalutazione, magli spazi associati a questa identità di genere rimangono ancora poco conosciuti. Ledonne occuparono spazi tradizionalmente riservati agli uomini, come le barricate, icampi di battaglia, le arene politiche, i luoghi dei plebisciti e le manifestazioni.L'emancipazione delle comunità ebraiche a partire dal 1861 cambiò radicalmente illoro rapporto con lo spazio, permettendo loro di possedere proprietà. Il ghetto, comefigura e come concetto, sarebbe dovuto scomparire, ma è necessario riflettere sulletrasformazioni e sulla resilienza degli spazi che i cittadini, non più definiti dalla loroebraicità, occupavano o meno, fino alle leggi razziali italiane del 1938. In termini diidentità professionali, l'istituzione delle “corporazioni fasciste” ha rovesciato l'ereditàdelle vecchie corporazioni e dei sindacati, creando nuovi spazi professionali come ilPalazzo delle Corporazioni. È fondamentale chiedersi se questi spazi siano stati impostio se le identità professionali abbiano continuato a svilupparsi in spazi ereditati esfuggiti al controllo del Regime. Infine, il progetto di rivoluzione antropologica delFascismo riponeva grande fiducia nella capacità degli spazi di plasmare l'uomo nuovo.In conclusione, esplorando la natura dinamica delle identità e delle trasformazionidegli spazi, possiamo capire come queste interagiscono fra loro, concentrandoci su trenozioni che richiedono un approccio cauto: spazio, identità e italianità. La ricostruzione dei contesti in cui queste nozioni vengono utilizzate e applicate mette inevidenza la loro natura artificiale, costruita ma efficace.

Additional information

Start date
01.05.2024
End date
31.07.2024
Duration
3 Months
Funding sources
SNSF
Status
Approved
Category
Swiss National Science Foundation / Scientific Exchanges