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Intorno al romanzo. Finzionalità ed epistolarità nell'odeporica settecentesca

Additional information

Authors
Type
Book chapter
Year
2017
Language
Italian
Abstract
Coevo allo sviluppo del romanzo epistolare – più periferico, si sa, in Italia che altrove – è quello della narrativa odeporica, che nel Settecento italiano si presenta in veste squisitamente epistolare, ed è anzi una tra le espressioni più fortunate di quella civiltà epistolare che anticiperebbe, preparandola, la civiltà del romanzo. È una coincidenza, questa, su cui vale la pena di riflettere: non solo perché i viaggiatori sono numerosi nel romanzo epistolare europeo (che viene a intersecarsi con il genere della travel fiction); e non tanto perché il viaggio «sembra una costante di questa instabile realtà italiana fra un antico duro a morire e un nuovo che stenta a nascere» che, stando ad Asor Rosa, segna i narratori italiani contemporanei al prepararsi del «grande decollo del romanzo» in Europa. Ma perché la “finzione della non-finzione” di cui parlava Rousset in rapporto al romanzo epistolare, nella lettera odeporica – elemento normalmente fittizio anche nella resa ‘autentica’ dell’esperienza vissuta – assume funzioni forse non estranee a quelle della lettera nel romanzo: soprattutto con l’irrompere della soggettività nella letteratura di viaggio degli ultimi anni del secolo. Quasi paradossale parrebbe allora la continuità della stessa strategia narrativa che in precedenza, proprio all’opposto, doveva garantire l’oggettività del racconto.
Book
Le carte false. Epistolarità fittizia nel Settecento italiano, a cura di F. Forner, V. Gallo, S. Schwarze, C. Viola
Publisher
Edizioni di Storia e Letteratura
Start page number
585
End page number
599
Editor
F. Forner, V. Gallo. S. Schwarze, C. Viola