Letteratura del secondo Ottocento e del Novecento B
Persone
Docente titolare del corso
Descrizione
Nella poesia di Giacomo Leopardi l’inconsistenza ontologica dell’ombra appare quale essenza stessa del reale: «Ombra reale e salda / Ti parve il nulla, e ’l mondo / Inabitata piaggia» (Ad Angelo Mai). Nel deserto del moderno la conoscenza del vero è un’esperienza spettrale: «Questi tali rinnegamenti e, come dire, apostasie da quegli errori magnanimi che abbelliscono o più veramente compongono la nostra vita, cioè tutto quello che ha della vita piuttosto che della morte, riescono ordinarissimi e giornalieri dopo che l’intelletto umano coll’andar dei secoli ha scoperto, non dico la nudità, ma fino agli scheletri delle cose, e dopo che la sapienza, tenuta dagli antichi per consolazione e rimedio principale della nostra infelicità, s’è ridotta a denunziarla e quasi entrarne mallevadrice a quei medesimi che, non conoscendola, o non l’avrebbero sentita, o certo l’avrebbero medicata colla speranza. Ma fra gli antichi assuefatti com’erano a credere, secondo l’insegnamento della natura, che le cose fossero cose e non ombre, e la vita umana destinata ad altro che alla miseria, questi rinnegamenti o vogliamo apostasie cagionate, non da passioni o vizi, ma dal senso e discernimento della verità, non si trova che intervenissero se non di rado; e però, quando si trova, è ragione che il filosofo le consideri attentamente» (Comparazione delle sentenze di Bruto minore e di Teofrasto vicini a morte). Alla poesia il compito di attraversare l’ombra per afferrare la vita: «Cara beltà che amore / Lunge m’inspiri o nascondendo il viso, / Fuor se nel sonno il core / Ombra diva mi scuoti, / O ne’ campi ove splenda / Più vago il giorno e di natura il riso; / Forse tu l’innocente / Secol beasti che dall’oro ha nome, / Or leve intra la gente / Anima voli? o te la sorte avara / Ch’a noi t’asconde, agli avvenir prepara?» (Alla sua donna). I tre brani, che illustrano il tema ‘cornice’, sono tratti dalle Canzoni del conte Giacomo Leopardi (Bologna, 1824), delle quali ricorre il centenario della prima e unica edizione e che saranno oggetto del corso.
Obiettivi
Obiettivo didattico è la conoscenza approfondita e la lettura di una sezione organica e storicamente caratterizzata dei Canti di Giacomo Leopardi, in quanto paradigma di accesso alla conoscenza e allo studio dei temi e delle forme della poesia contemporanea, da un classico quale Leopardi ai ‘padri’ del Novecento, in particolare Ungaretti, che ha scritto pagine fondamentali sulle Canzoni leopardiane e vi ha trovato ispirazione.
Modalità di insegnamento
In presenza
Impostazione pedagogico-didattica
Lezioni con letture e approfondimenti critici; discussioni con gli studenti, collettive o individuali. Tutti i testi e gli altri materiali didattici saranno condivisi sulla piattaforma icorsi.
Modalità d’esame
Esame orale
Bibliografia
- Blasucci, Luigi. I tempi dei "Canti": nuovi studi leopardiani. Torino: Einaudi, 1996.
- Getto, Giovanni. Saggi leopardiani. D'Anna, 1977.
- Italia, Paola. Il metodo di Leopardi: varianti e stile nella formazione delle Canzoni. 1a edizione. Roma: Carocci, 2016.
- Leopardi, Giacomo, Blasucci, Luigi. Canti. Milano]: Fondazione Pietro Bembo, 2019.
- Milner, Max. L'envers du visible: essai sur l'ombre. Paris: Ed. Du Seuil, 2005.
Offerta formativa
- Master in Storia e teoria dell’arte e dell’architettura (90 + 30 ECTS), Lezione, Corso a scelta, A scelta, 1° anno
- Master of Arts in Lingua, letteratura e civiltà italiana, Lezione, 1° anno