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Seminario di Filosofia del Linguaggio

Persone

Morato V.

Docente titolare del corso

Descrizione

I linguaggi naturali sono piuttosto ricchi di questo tipo di espressioni e parlare del “non esistente” sembra essere una pratica abbastanza comune dei nostri discorsi. Ma se un nome come “Sherlock Holmes” è privo di riferimento, come possiamo spiegare che enunciati che contengono tale nome (“Sherlock Holmes compare per la prima volta nel romanzo Uno Studio in Rosso” o “Sherlock Holmes non esiste”) sembrano avere, almeno prima facie, un contenuto ed un valore di verità? Se, invece, “Sherlock Holmes” ha un riferimento, a che entità si riferisce e in che modo tale tipo di entità è utile per spiegare il contenuto e il valore di verità di enunciati che contengono questo genere di nomi? Dopo un’introduzione alla teoria del riferimento diretto e al problema dei nomi vuoti nella filosofia del linguaggio contemporanea, verranno prese in considerazione sia alcune strategie anti-realiste (gappy propositions, operator view) che alcune strategie realiste (creazionismo, possibilismo, noneismo).

Obiettivi

Lo scopo di questo seminario è analizzare le strategie con cui le teorie anti-descrittiviste del riferimento diretto (sviluppatesi a partire dalla pubblicazione di Nome e Necessità di S. Kripke, in opposizione al paradigma descrittivista di G. Frege e B. Russell) affrontano il problema dei nomi introdotti in contesti finzionali (“Sherlock Holmes”, “Frodo Baggins”, etc.), o introdotti in seguito ad ipotesi errate (“Vulcano”, “etere”, etc.).

Modalità di insegnamento

Mista

Impostazione pedagogico-didattica

Lezioni seminariali.

Modalità d’esame

Elaborato 3000/3500 parole.

Bibliografia

Offerta formativa