Progetto I: Atelier Lacaille-Ayoub

L’atelier continua a lavorare sul tema dell’Ospitalità con un focus sull’architettura nomade.
Il dualismo artificiale tra mondi nomadi e sedentari non è universale. Ai margini, infatti, i nomadi anziché monopolizzare e dominare le risorse, costruiscono un rapporto col loro ambiente basato su cooperazione, scambio, adattabilità e reversibilità. I mondi nomadi mettono radicalmente in discussione i presupposti alla base della costruzione di una casa: riparo, terreno, territorio… E offrono dell’architettura una definizione più ricca, che comprende movimenti, passaggi, tracce e libertà. 
E se i mondi nomadi fossero in grado di mettere in discussione anche i nostri modi di abitare, inventando delle possibili risposte a questioni contemporanee? Si tratta di una sfida per gli architetti. 

Concepiamo l'architettura soprattutto come un'arte politica. Il nostro obiettivo è di ripensare l'architettura lavorando con gli abitanti. Fare con significa riconsiderare le relazioni di potere all'interno del progetto. L'architetto non è più il designer di forme che risultano da un programma dato, ma colui che contribuisce al complesso processo necessario alla realizzazione del contesto abitato. Una tale rifondazione permetterebbe all'architettura di ravvivare il progetto politico che sembra aver abbandonato.

In presenza

L'approccio didattico ci inviterà (studenti, docenti, ospiti) a immaginare, camminare, discutere, concepire e costruire il nostro lavoro in stretto rapporto con gli abitanti in situ. L'atelier sarà organizzato come un gruppo. Il lavoro sarà svolto individualmente e collettivamente.

La presenza e la partecipazione durante tutti i giorni dello studio sono parte integrante della valutazione.

• Several mandatory trips in Switzerland and abroad (no air travel) are planned during the semester., 11.09.24 - 11.09.24 (Obbligatorio)