Le Chiese di Roma nel Medioevo (1050-1300). Architettura e arredi liturgici (Corpus Cosmatorum II, vol. 6: San Paolo fuori le mura e San Pietro in Vaticano; vol. 7: P–Z (S. Pancrazio – S. Zenone)
Persone
(Responsabile)
Persone esterne
Jäggi Carola
(Co-responsabile esterno)
Abstract
Il progetto ha come obiettivo la redazione di un catalogo in 7 volumi delle circa 120 chiese medievali romane rimaste o tramandate dalle fonti. La maggioranza di queste chiese ha dovuto cedere il posto ai rinnovamenti barocchi o ha perduto i suoi originari arredi liturgici. Lo studio dei frammenti superstiti nonché delle fonti testuali e figurative consente, tuttavia, di ricomporre un’immagine ricca e variegata della peculiare arte romana, nota con la definizione di “cosmatesca”. Ogni edificio nelle dinamiche tra le fazioni occupa una posizione specifica di autorappresentazione della curia, dell’aristocrazia, del Comune o degli ordini che dipendeva da segni forti e da evidenti distinzioni. Riflettendo anche la fortuna critica e la storia dei restauri, queste “biografie” delle chiese di Roma costituiscono un elemento della nostra presente storia delle idee. In questa fase del progetto sono previsti il completamento e la pubblicazione del sesto volume, iniziato nel 2018 e dedicato alle due celeberrime basiliche apostoliche di S. Paolo fuori le mura e S. Pietro in Vaticano (progetto 10FI13_170405) nonché l’avvio delle ricerche per il settimo volume. Questo, destinato ad essere il volume conclusivo del Corpus, includerà una quarantina di chiese, a partire dalla P, con S. Pancrazio, fino fine dell’alfabeto. I monumenti in esso affrontati comprenderanno importanti edifici medievali, come la basilica di S. Prassede, il complesso dei SS. Quattro Coronati, le chiese di S. Saba, S. Sebastiano fuori le mura, S. Stefano rotondo, SS. Vincenzo e Anastasio e, naturalmente, la cappella papale situata nel Palazzo lateranense, meglio nota come Sancta Sanctorum, ovvero uno degli ambienti del tardo XIII secolo che ha meglio conservato tutto lo splendore e la magnificenza delle decorazioni marmoree, musive e pittoriche. È, inoltre, probabile che le indagini sulle chiese meno conosciute condurranno a inattese scoperte e contribuiranno a portare in luce opere ancora ignote o non sufficientemente considerate, grazie all’attento studio delle fonti scritte e agli accurati sopralluoghi.