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Christian Geddo

https://usi.to/8m3

Biografia

Christian Geddo è Assistente-Dottorando presso l’Istituto di Studi Italiani (ISI). Il suo lavoro di ricerca si colloca nell’ambito del progetto FNS (no. 100012_192771) “La categorizzazione delle fonti di informazione nell’interazione faccia a faccia. Una indagine basata sul corpus di italiano parlato TIGR”, coordinato dalla Professoressa Johanna Miecznikowski.  

Nel 2017 ha conseguito la laurea triennale (Bachelor) in Lettere all’Università del Piemonte Orientale (Vercelli), con una tesi di sociolinguistica e linguistica dei corpora (110/110 con lode e menzione speciale). Presso il medesimo ateneo, ha poi ottenuto nel 2019 la laurea magistrale (Master) in Filologia moderna, classica e comparata, conducendo un lavoro sui segnali discorsivi in prospettiva teorica e applicata (110/110 con lode e dignità di stampa). I suoi interessi di ricerca riguardano la linguistica interazionale, l'evidenzialità, la dimensione epistemica nel parlato e la multimodalità.  

Dal 2022 è Cultore della materia in Glottologia e Linguistica (L-LIN/01) presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell'Università del Piemonte Orientale.  

È membro dell'Associazione Italiana di Linguistica Applicata (AItLA), dell'Associazione Svizzera di Linguistica Applicata (VALS-ASLA), della Societas Linguistica Europaea (SLE), della Società di Linguistica Italiana (SLI), della International Pragmatics Association (IPrA) e di CORE-ILCA.  

Fa parte dell'editorial team della rivista Folia Linguistica Historica (link).

Ricerca

Tesi di dottorato: L’evidenzialità nel parlato: comunicazione esplicita e implicita delle fonti percettive in situ 

  

Il lavoro intende espandere la categoria di evidenzialità al di là dei confini (epistemologici e metodologici) del logocentrismo, esplorando due ipotesi di ricerca: (i) nell’interazione faccia a faccia, per gestire fonti di informazione in situ, i partecipanti ricorrono frequentemente a pratiche multimodali, e non solo puramente verbali; (ii) nel riferimento a fonti in situ, le strategie evidenziali usate sottolineano la condivisione intersoggettiva (cfr. Nuyts 2012) o addirittura la prospettiva dell’ascoltatore. A tal fine, l’analisi adotta la nozione di frame evidenziale (Miecznikowski 2020), indagando l’esistenza e la gestione di «alternative sources of knowledge» (Mondada 2011:47-53) specifiche dell’ecologia interazionale. In particolare, si studia la condotta incorporata dei partecipanti – e la sua combinazione con l’espressione linguistica – in quanto strategia evidenziale vera e propria, impiegata per: (i) indicare oggetti fisici presenti in situ e accessibili multi-sensorialmente (cfr. Mondada 2021) come fonti, e non solo come referenti; (ii) categorizzare il conseguente processo di acquisizione e formazione di una conoscenza diretta e situata; (iii) co-costruire il “sapere-in-interazione” in maniera riflessiva e localmente organizzata (in relazione al contesto e all’attività in corso). 

La ricerca si basa sul corpus TIGR, che raccoglie interazioni videoregistrate e trascritte in diverse situazioni (interviste, lezioni, lavori di gruppo, preparazione di pasti, conversazioni a tavola).