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Viaggiatori, avventurieri, émigrés. Fenomeni di migrazione culturale settecentesca nella storiografia letteraria postrisorgimentale

Informazioni aggiuntive

Autori
Tipo
Relazione in convegno scientifico
Anno
2019
Lingua
Italiano
Abstract
L’intervento si propone di illuminare il costituirsi dell’attenzione critica, fra Otto e inizio Novecento, verso i fenomeni di mobilità e ‘migrazione’ culturale nel Settecento italiano, ovvero verso quei «pellegrinaggi […] dei cultori di lettere e delle scienze, presi al grido di quelle civili usanze e di quella cultura, o mossi da speranza di migliore fortuna», che a volte – come scriveva Arturo Graf nel suo classico L’Anglomania e l’influsso inglese in Italia nel secolo XVIII (1911) – si erano trasformati in veri e propri «trapiantamenti». A partire dall’invito espresso a metà Ottocento da Cesare Balbo nel Sommario della Storia d’Italia dalle origini fino ai nostri giorni (1846-47) a fare «una storia intiera, e magnifica, e peculiare all’Italia […] degli Italiani fuor d’Italia», si indagherà l’ipotesi di un condizionamento per molti versi ancora risorgimentale dell’interesse critico per quei ‘trapiantamenti’ in ambito settecentista nei primi decenni postrisorgimentali e del Novecento. Si guarderà in tal senso non solo a un’impresa editoriale come il Dizionario degli italiani all’estero di Leo Benvenuti (1890) – «Alla Giovane Italia / Memento», come reca la dedica – che espressamente si richiama a Balbo nell’intento di costituire un primo strumento compilativo a chi scriverà quella storia; ma anche a operazioni di maggiore spessore, come i Viaggiatori e avventurieri (1912) di Alessandro D’Ancona o il saggio sull’Elemento italiano nella società europea del Settecento (1926-27) di Croce, che entrambi, benché implicitamente, ancora si rifanno a Balbo. Lo stesso Graf, del resto, in maniera significativa, aveva posto il suo studio, già evocato, «in servigio della nostra storia civile» e in quello «della nostra storia patria». Si cercherà così, non ultimo, di misurare l’impatto dell’esperienza risorgimentale nell’utilizzo critico di categorie e terminologie ricorrenti in questo ambito degli studi – dal viaggio, all’emigrazione, all’esilio, «nuova istituzione» di una «nuova Italia» (C. Cattaneo, Ugo Foscolo e l’Italia, 1860) –, applicate a un secolo come il Settecento, che pure aveva elevato a valore, e valore conoscitivo, il confronto con l’alterità.
Nome conferenza
Mediazioni letterarie: itinerari, figure e pratiche
Luogo conferenza
Università di Pisa
Data conferenza
23.-25.01.2019